La compassione per se stessi non è qualcosa di diverso dalla compassione per gli altri. Quando una persona a cui vogliamo bene soffre (forse ha avuto una giornata difficile, sta attraversando un brutto momento o fa esperienza del dolore), per prima cosa dobbiamo notare che soffre.

Questa comprensione genera il calore e la gentilezza che esprimono il desiderio di prendersi cura di quella sofferenza. Infine, provando compassione per qualcun altro, ci rendiamo conto che la sofferenza, il fallimento e l’imperfezione fanno parte dell’esperienza umana condivisa.

Self-Compassion significa rivolgere quella stessa capacità di gentilezza, supporto e comprensione a noi stessi quando siamo in difficoltà, proprio come faremmo con un buon amico. Invece di darci addosso e criticarci, proprio quando avremmo bisogno del nostro supporto, scegliamo di compiere il movimento contrario da quello abituale e coltivare un senso di amicizia per noi stessi: in fondo, chi ha detto che dovremmo essere perfetti?